Ora è giallo sul segnale "alieno" captato dai russi


Dietrofront degli astrofisici dell'Accademia delle Scienze: potrebbe trattarsi di una interferenza terrestre. Irritazione degli scienziati Usa che guidano il proramma Seti.

ROMA - Aveva fatto letteralmente drizzare le antenne a tutti i cacciatori di extraterrestri. E in effetti pare davvero che il segnale anomalo captato dal radiotelescopio
russo Ratan-600 fosse da attribuire a una civiltà intelligente, peccato che pare si trattasse della nostra. L'onda radio di grande intensità che sembrava provenire da una stella a 95 anni luce dal nostro pianeta, sarebbe in realtà frutto di una interferenza terrestre, forse attribuibile a un satellite militare.

La notizia aveva fatto il giro del mondo e, pur manifestando molta cautela ("prima di poterlo attribuire agli alieni dobbiamo escludere le altre possibili cause, da quelle astrofisiche alle trasmissioni terrestri"), tutti gli scienziati impegnati nella ricerca di intelligenze extraterrestri consideravano "interessante" il risultato ottenuto dai colleghi russi. Ma l'illusione è durata pochi giorni.

Travolti dal clamore per la presunta scoperta, i ricercatori dell'osservatorio di Zelenchukskaya, nel nord del Caucaso, sono corsi ai ripari.Yulia Sotnikovaha dichiarato alla agenzia Tass: "Abbiamo ricevuto un segnale insolito, ma la sua analisi ha dimostrato che molto probabilmente si tratta di una interferenza terrestre", senza però aggiungere altri dettagli. Subito dopo l'Osservatorio astrofisico dell'Accademia delle Scienze russa ha emesso un comunicato, altrettanto ambiguo: "Nell'ambito del programma Seti, il Ratan-600 ha rivelato un interessante segnale radio della lunghezza d'onda di 2,7 cm in direzione della stella HD164595, nella costellazione di Erocle. Successive analisi del segnale hanno rivelato la sua probabile origine terrestre. Ma come per gli altri oggetti osservati dal Ratan-600 è troppo presto per giungere a conclusioni scientifiche affidabili. Possiamo solo dire che non abbiamo ancora trovato il segnale che stavamo cercando".

Resta il giallo sul perché gli scienziati russi abbiano tenuto nascosto il presunto segnale alieno per più di un anno (era stato captato il 15 maggio 2015) per poi sminuirne la rilevanza poche ore dopo la diffusione della notizia tra la comunità scientifica internazionale. Provocando l'irritazione del Search for Extra-Terrestrial Intelligence Institute (Seti) che ha sede a Mountain View, in California. "In casi del genere" spiegano i ricercatori americani "si comunica immediatamente la presenza di un segnale anomalo in modo che tutti gli strumenti disponibili possano essere puntati in quella zona di cielo. Invece lo abbiamo saputo più di un anno dopo". Nonostante il ritardo, il Seti ha messo ha orientato l'Allen Telescope Array verso HD164595, ma senza osservare alcunché di anomalo. Poi la doccia fredda del dietrofront russo, che però, secondo gli statunitensi, presenta non poche contraddizioni.

Per ora la speranza di comunicare con E.T. va rimandata. Nel frattempo si spera migliorino le comunicazioni tra scienziati russi e americani.

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